Dpcm e attività sportiva all’aperto: seguiamo le regole e usiamo il buonsenso

Fonte: BikeItalia 10 novembre 2020

Pubblico questo articolo apparso su BikeItalia relativo ai comportamenti per chi fa attività fisica durante questi periodi di restrizioni.


In base alle ultime disposizioni della Presidenza del Consiglio è possibile continuare a praticare l’attività sportiva all’aperto, come la corsa e il ciclismo? Venerdì 6 novembre 2020 è entrato in vigore il nuovo Dpcm (valido fino al 3 dicembre, ndr) con cui il governo, per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19, ha diviso l’Italia in tre zone (gialla, arancione, rossa) a seconda della situazione epidemiologica e ciascuna ha un diverso grado di limitazione per tutte le attività sul territorio, compreso lo sport all’aria aperta.

I colori vengono attribuiti ogni settimana dal Ministero della Salute alle Regioni: al momento in cui scriviamo rientrano in zona rossa Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria; in arancione Puglia e Sicilia; in gialla le restanti Regioni d’Italia.

Le ultime disposizioni per chi pratica attività fisica all’aperto, dunque, variano da una zona all’altra e possono essere così riassunte:

Zona gialla

Non ci sono limitazioni territoriali, ci si può quindi spostare anche al di fuori del proprio Comune di residenza. Bisogna rispettare il coprifuoco dalle 22 alle 5: in questa fascia oraria dunque non è possibile svolgere alcuna attività sportiva all’aperto (e tutti gli altri spostamenti devono essere giustificati)

Per quanto riguarda la bici il sito del governo precisa che, in zona gialla: “È possibile utilizzare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone. È inoltre consentito utilizzarla dalle 5 alle 22 per svolgere attività motoria all’aperto, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro, e per svolgere attività sportiva, nel qual caso il distanziamento deve essere di 2 metri”.

Zona arancione

Attività sportive all’aperto come la bicicletta e la corsa sono consentite, come previsto per la zona gialla, ma non ci si può spostare dal territorio del proprio Comune di residenza.

Per la bicicletta, intesa anche come mezzo di trasporto, valgono le stesse regole della zona gialla (con l’aggiunta di restare nel territorio comunale): “È possibile utilizzare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone. È inoltre consentito utilizzarla dalle 5 alle 22 per svolgere attività motoria all’aperto, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro, e per svolgere attività sportiva, nel qual caso il distanziamento deve essere di 2 metri”.

Zona rossa

Le uniche attività sportive consentite sono quelle individuali, svolte all’aperto e, come specifica la circolare ministeriale del Viminale, mantenendo una distanza di almeno due metri: “L’attività sportiva è consentita esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Essa può essere svolta, con l’osservanza del distanziamento interpersonale di almeno due metri, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, non necessariamente ubicati in prossimità della propria abitazione”.

Per quel che riguarda l’uso della bicicletta le faq pubblicate sul sito del governo indicano le ulteriori restrizioni previste: “L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri”.

Queste le regole da rispettare per l’attività fisica all’aria aperta, ma bisogna anche usare il buonsenso, come abbiamo sottolineato su Bikeitalia in una diretta Facebook proprio il giorno in cui sono entrate in vigore le disposizioni del Dpcm:


Soprattutto chi risiede in una zona rossa, fermo restando che l’uso della bici per le normali attività quotidiane come mezzo di spostamento è consentito, a nostro avviso dovrebbe evitare di prendere ulteriori rischi: quindi invece che cavillare sul concetto di “prossimità” per capire se è possibile spingersi ai confini del proprio Comune per fare un percorso accidentato in Mtb, una discesa di downhill o un lungo su strada “a tutta”, sarebbe il caso che almeno fino al 3 dicembre 2020 le pedalate sportive e l’allenamento continuassero in altro modo, ad esempio in casa utilizzando i rulli e facendo anche esercizi a corpo libero per migliorare il core, la postura e la muscolatura.

Esattamente come abbiamo fatto nel corso del primo lockdown di marzo/aprile, invitiamo tutti a fare una piccola rinuncia individuale per un bene collettivo.

Naturalmente è importante restare sani, dunque continuare a tenersi in forma con esercizi specifici da fare in casa o all’aria aperta con moderazione, rispettando le prescrizioni del Dpcm: è auspicabile per poi poter tornare a pedalare liberamente anche per allenarsi, quando si potrà fare serenamente nel proprio territorio.